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lug202004
Il cane padrone
Di Flavio (del 20/07/2004 in L'istruttore consiglia, letto 19198 volte)
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In casa chi comanda? Una domanda indiscreta, ma importante soprattutto nella “famiglia allargata”, una famiglia che non comprende solo persone umane, ma anche animali.

Una  domanda che bisogna porsi soprattutto se in casa vi è un cane. Sempre più frequentemente si constata infatti che i disturbi e gli inconvenienti familiari di tipo comportamentale, derivano da un non giusto rapporto del cane con gli altri componenti della famiglia. Soprattutto morsicature, ma anche danneggiamenti, sono dovuti a un non corretto rapporto dell’uomo con il cane, quando questo diviene un “cane padrone”.

Il “cane padrone” è  quello che, non riconoscendo l’uomo come suo superiore, gli disobbedisce fino ad aggredirlo anche morsicandolo.

Ogni anno vi sono in Italia numerosi casi di persone gravemente ferite da cani, con alcuni casi mortali. Decine di migliaia di morsicature ogni anno richiedono cure da parte delle strutture pubbliche, senza contare quelle ben più numerose curate in casa. Gli oltre cinque milioni di cani che vivono in Italia costituiscono un “rischio morsicature” che trova la principale origine in una loro cattiva educazione, quindi in un non corretto rapporto con l’uomo.

I cani, viene spesso detto, non sono cattivi, ma soltanto mal educati. La cattiva educazione canina che è alla base della maggior parte delle morsicature ed è una nuova e chiara responsabilità di chi ha un cane. La cattiva educazione che è alla base del “rischio morsicature” è quella del “cane padrone” che, come si è visto, non riconoscendo l’uomo come suo superiore, lo aggredisce mordendolo. E’ quella che viene chiamata “aggressività di dominanza”, forse la più pericolosa in quanto, una volta instaurata è di difficile controllo. Individuare il “cane padrone” con la sua “aggressività di dominanza” è la prima, indispensabile tappa per ridurre i connessi livelli di rischio. Il cane diventa “padrone” per gradi.

Vi sono infatti cani più o meno “padroni” e con diversi livelli di rischio. Il cane che si sente molto “padrone” sarà più rischioso di chi lo è soltanto un pochino. Senza rischio è il cane sottomesso. Vi sono inoltre cani che dimostrano la loro supremazia e cioè l’essere “padroni” solo verso alcune persone della famiglia, purtroppo spesso le più deboli ed indifese, come gli anziani e soprattutto i bambini. Queste persone infatti non si impongono con atteggiamenti e soprattutto con la voce ed i comportamenti sul cane.

Vi sono inoltre cani che mostrano la loro voglia di ”padronanza” non su persone della famiglia ma su oggetti di loro appartenenza. Vengono danneggiati o distrutti soprattutto gli oggetti con forti caratteristiche “personali” spesso di tipo olfattivo. Ad esempio le pantofole o la poltrona preferita dalla persona verso la quale il cane vuole segnalare la sua ribellione. Per orientarsi nella individuazione del “cane padrone” e quindi per controllarne i rischi, soprattutto di aggressione e morsicature, è utile ricercare i principali segni rivelatori della sua voglia di essere padrone e di non sottomissione all’uomo.

Nella Tabella 1 vengono riportati i più importanti segni di dominanza di un “cane padrone”. Se un cane dimostra tutti o quasi tutti i sintomi di padronanza, vi è da essere fortemente preoccupati, anche perché sarà difficile un recupero del cane alla normalità. Se invece sono presenti solo alcuni segni, il rischio sarà molto minore e soprattutto sarà possibile tentare, con successo, la rieducazione dell’animale, per controllare ogni rischio. Nella valutazione del rischio è inoltre importante valutare il tipo di segnali. Infatti quelli di dominanza riguardanti la guida del gruppo od il controllo dell’ambiente indicano un maggiore rischio di morsicature di quelli che riguardano il cibo o la sessualità. Per una corretta valutazione del “cane padrone” e quindi del rischio che questo comporta, bisogna assegnare un punto per ogni carattere di dominanza presentato dal cane ed indicato nella Tabella 1. Una operazione questa abbastanza facile, se il proprietario ha preso confidenza con i caratteri  da osservare. A questo riguardo non vale tanto un singolo episodio, ma la costanza del sintomo di dominanza. Alla fine dell’esame si ha un punteggio, che da un massimo di 20 scende ad un minimo di zero. Il punteggio raggiunto fornisce una scala di valutazione del “cane padrone” e quindi della sua pericolosità, come riportato nella Tabella 2.

Ovviamente non basta esaminare un cane, per vedere se è e quanto è un “cane padrone”, una volta sola. Nella Tabella 3 sono fornite alcune indicazioni pratiche.

Un “cane padrone” è recuperabile? Questo dipende molto dalla gravità del caso e soprattutto dal “punteggio” (vedi Tabella 2). Più che recuperare un “cane padrone” bisogna impedire che lo diventi, evitando soprattutto che instauri le abitudini indicate nella Tabella 1.

TABELLA 1 COME RICONOSCERE UN CANE DOMINANTE
Il cane dominante comanda sul cibo
  • Non vuole essere disturbato mentre mangia: ringhia quando ci si avvicina e può mordere se si tocca la sua ciotola od il suo osso.
  • Vuole che gli altri (cani o persone della famiglia) lo guardino mentre mangia. Se non lo fanno smette di mangiare o abbaia.
  • Sceglie il cibo che più gli aggrada e mangia quel che gli pare. Se vi sono più cani in casa vuole mangiare per primo.
  • Vuole partecipare alla tavola del padrone ed è un insistente e noioso “accattone”.
  • Il cane dominante controlla l’ambiente
  • Vuole dominare in casa.
  • Dorme nel posto che ha scelto e non quello preparato o che vorrebbe il padrone.
  • Dorme sul letto dei padroni, a volte anche sotto le lenzuola.
  • Ha la sua poltrona o posto sul divano o tappeto, che non deve essere usato da altri.
  • Dal suo posto sorveglia il territorio circostante e gli spostamenti dei familiari.
  • Difende il posto conquistato (letto, poltrona ecc.) ringhia e si ribella, anche mordendo, contro chi vuole spodestarlo.
  • Il cane dominante impone la sua sessualità
  • Esprime la sua sessualità in pubblico (masturbazione o tentativi di masturbazione sulla gamba di un familiare).
  • E’ geloso dei familiari: il maschio ringhia quando il padrone si avvicina alla moglie e la femmina quando è la padrona che si avvicina al marito.
  • E’ geloso del fatto che i suoi padroni dormano insieme e cerca di opporsi.
  • E’ geloso dei bambini che nascono in casa.
  • Il cane dominante guida il gruppo
  • Ringhia e morde senza un chiaro motivo.
  • Vuole carezze ed atti di sottomissione dai familiari.
  • Impedisce ai padroni di uscire di casa e non vuole essere lasciato solo in casa.
  • Impone ai familiari quando uscire, giocare, ecc.
  • Interferisce sulle attività dei familiari che non lo riguardano: telefonate, dialoghi, ecc.
  • Rifiuta imposizioni, come il bagno o la pulizia, cure veterinarie, ecc. a meno che non siano accompagnate da carezze, premi, ecc.
  •  

    TABELLA 2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DEL “CANE DOMINANTE"
    Assegnare un punto per ogni carattere di dominanza presente, tenendo presente che non vale tanto un singolo episodio, ma la costanza del sintomo di dominanza.

     

    15 o più punti  
  • Cane fortemente dominante e ad elevato rischio.
  • Recupero sempre molto difficile, se non impossibile.
  • Un cane di questo tipo può essere presente in una famiglia di persone adulte che siano ben coscienti dei rischi che corrono e che si adoperino per controllarli.
  • Un cane di questo tipo non deve essere presente in una casa con bambini, soprattutto se piccoli, persone anziane o portatrici di handicap di qualsiasi tipo.
  •  

    10-14 punti  
  • Cane dominante ed a sensibile rischio.
  • Recupero non facile e comunque lungo, nel giovane. Recupero più difficile nel cane adulto ed anziano.
  • Un cane di questo tipo può essere presente in una casa di persone adulte e valide, consce del rischio.
  •  

    5-10 punti  
  • Cane con limitata dominanza, ma rischioso.
  • Recupero possibile, soprattutto nel giovane.
  • Un cane di questo tipo deve essere ben controllato se sono presenti neonati e bambini piccoli, anziani, portatori di handicap.
  •  

    0-4 punti  
  • Cane non dominante, ben inserito nella famiglia e con rischio limitatissimo.
  • Controllare comunque il cane in presenza di neonati, bambini piccoli, anziani e portatori di handicap.
  •  

    TABELLA 3
    Quando eseguire l’esame per identificare un “cane padrone” e valutarne il rischio
  • Nei cuccioli e nei cani giovani, fino a due anni di eta’, eseguire l’esame almeno ogni tre mesi.
  • Nei cani adulti (oltre i due anni di eta’) eseguire l’esame ogni anno.
  • Eseguire l’esame in caso di cambiamento di carattere dell’animale.
  • In caso di terapia per un recupero comportamentale, eseguire un esame ogni mese.
  • ALBO ADDESTRATORI
    I titolari del Centro Cinofilo Monte Vignola sono addestratori ufficialmente iscritti all'albo nazionale degli addestratori cinofili istituito dall'ENCI ed approvato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.


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