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gen172006
Il trauma
Di Flavio (del 17/01/2006 in L'istruttore consiglia, letto 18364 volte)
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La paura, il timore, l’insicurezza, espressi da un cane,si possono manifestare in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Spesso ciò può avvenire  per conseguenza di un trauma subito in un periodo sensibile o in una fase di crescita e sviluppo psicologico del soggetto stesso, per una associazione negativa e traumatica che esso ha subito, senza che nessuno potesse aiutarlo a superare l’evento per lui così negativo da restargli impresso nella mente in maniera molto profonda, e spesso indelebile.

Ma quando può accadere questo? Chi o che cosa possono creare un trauma nel nostro più fedele amico? E perché ciò avviene? Domande a cui ora cercherò di dare una risposta nel modo più chiaro e semplice possibile

Uno dei primi traumi che può subire un cane è durante il periodo neonatale. Quando il cucciolo è appena nato, se viene manipolato bruscamente da persone inesperte impara a temere il contatto con l’uomo, se al contrario non viene manipolato per niente sarà molto inibito dalla presenza dell’uomo in quanto non ha avuto modo di socializzare in modo corretto. Successivamente, circa a  trenta giorni di età, il cucciolo inizia a rapportarsi con il resto della cucciolata, impara a lottare e a confrontarsi con i fratelli, la madre ha il compito di vigilare su di loro isegnandogli  l’inibizione al morso, ovvero se esagerano nel litigare interviene per sedare la zuffa, mordendo a sua volta il cucciolo troppo esuberante, ma se ciò avviene in modo troppo aggressivo da parte della madre, il cucciolo né subirà un trauma in futuro avrà timore dei cani adulti, che potrà manifestarsi con paura o aggressività per autodifesa.

Un altro ruolo molto importante lo svolge il veterinario. Quando il cucciolo riceve le prime cure veterinarie, è di fondamentale importanza che il veterinario si comporti in modo da non generare traumi, egli è uno dei primi estranei che il cucciolo conosce, spesso il povero cucciolo viene tenuto bloccato con la bocca aperta,perché deve ingerire il medicinale per la sverminazione oppure  gli viene praticata la vaccinazione senza avere l’ attenzione e la delicatezza necessari , o peggio ancora gli viene praticato il tatuaggio senza anestesia, così da costringerlo a stare fermo bloccato subendo una tortura che lo porta a piangere di dolore e di paura in quanto non riesce a sottrarsi in alcun modo

Il veterinario dovrebbe invece distrarre il cucciolo mentre esegue l’iniezione, non lodarlo se piange ma distogliere la sua attenzione perchè si dimentichi distraendolo con uno stimolo superiore, un riccietto che suona, del cibo appetibile ecc.ecc

Sedarlo per praticare il tatuaggio o qualsiasi altro intervento che possa risultare per lui doloroso o traumatico, e in ultima spendere due minuti per giocarci assieme lasciandogli così un imprinting positivo per le visite successive.

Bisogna fare attenzione a non staccare il cucciolo dai suoi fratelli troppo presto, dovrà avere circa 60 giorni, toglierlo dal branco troppo presto creerebbe nel piccolo un forte stress e subirebbe il trauma del distacco, sopratutto se una volta portato a casa verrà lasciato da solo con la scusa di abituarlo, egli si sentirà perso. Il cane è un’animale sociale che in natura vive all’interno di un branco, privarlo del branco sarebbe come lasciare solo in casa un bimbo di due anni. Come un bambino infatti anche il cane ci cerca e ha bisogno della nostra presenza, e come non si tiene sempre in braccio il bambino, sarà compito nostro rassicurare il cucciolo facendogli sentire la nostra presenza, senza però tenerlo sempre vicino. Un cane che da cucciolo ha subito il trauma del distacco, da adulto avrà una forte predisposizione a soffrire di ansia da separazione

Il trauma del temporale o la paura dei botti sono fra i più comuni, la paura può essere per predisposizione genetica o per trauma. Se nel momento dell’evento negativo il cucciolo si trova con la madre, e dopo essersi spaventato vede che la madre ha un atteggiamento tranquillo, capirà che non esiste un reale pericolo, se invece al contrario la madre sarà agitata collegherà l’evento a una cosa negativa di cui avere timore, e gli resterà la paura. Se ci capita di assistere a episodi di paura la cosa più giusta da fare è cercare di assumere un atteggiamento più rilassato possibile per trasmettere al cucciolo tranquillità, non accarezzarlo e “salvarlo” perchè sicuramente capirebbe che se lo salvate la sua paura è motivata. Sarà sicuramente utile usare uno stimolo distrattivo, per fare si che il cucciolo si dimentichi dell’evento negativo, facendo attenzione a non fargli associare che dopo il botto si gioca, anche se a mio parere è meglio un cane che si mette a giocare piuttosto di un cane spaventato che si nasconde in preda al panico

Il trauma dell’aggressione, avviene spesso perchè il cucciolo non in grado di difendersi, viene aggredito da un cane più grande, che lo morde procurandogli dolore e un grande spavento

Spesso il cucciolo si avvicina agli altri cani con fiducia per giocare, non rendendosi conto del pericolo che può correre. Lui si avvicina trotterellando felice, ma l’altro cane gli zompa sopra e lo azzanna, il piccolo che non si aspetta certo una reazione simile ne resta sconvolto, egli infatti non conosce ancora certe regole di vita e non riesce a comprendere ciò che gli è successo

Peggio ancora se viene inseguito e aggredito, la paura sarà davvero molta

Sarà quindi compito nostro vigilare perchè ciò non avvenga, evitando di avvicinare il nostro piccolo amico a cani più grandi e più adulti che potrebbero aggredirlo e sottometterlo, rovinando per sempre la sua fiducia, e rendendolo pauroso o aggressivo nei confronti dei suoi simili

Il nostro piccolo amico dovrà crescere imparando che non tutti i cani sono buoni, e quindi una volta che avrà raggiunto l’età adulta sarà in grado di distinguere i “buoni dai cattivi” e di affrontare senza troppi danni anche l’aggressione da parte di un’altro cane

Il trauma dell’abbandono lo hanno purtroppo subito quasi tutti i cani che vengono raccolti in un canile. Essi subiscono la più meschina delle punizioni:

IL RIIFUTO SOCIALE

Sono cani che spesso hanno vissuto per un periodo più o meno lungo, assieme a una famiglia che dapprima li ha amati e nutriti, e poi li ha abbandonati senza pietà. Si ritrovano improvvisamente in mezzo alla strada, senza nessun punto di riferimento, essi dipendono totalmente dall’uomo, e quindi cercano qualcuno che li soccorra, ma vengono spesso allontanati malamente, scacciati,picchiati e spaventati in tutti i modi, soffrono la fame e la sete non hanno più nessuno che li fà dormire accanto al letto, soffrono per le intemperie e si ammalano, ma nessuno li cura, subiscono una situazione di stress emotivo a dir poco tremenda

Queste povere bestie finiscono per avere paura dell’uomo che prima tanto amavano, e quando finalmente vengono raccolti da un’anima buona sono così traumatizzati che spesso non si fidano più, hanno timore della mano che vuole accarezzarli perchè pensano alle botte, non si fanno avvicinare e ringhiano per paura che gli sottraiamo il cibo che per troppo tempo non hanno avuto

Hanno bisogno di tanto amore e pazienza per superare questo tipo di trauma, che resterà per sempre nella loro mente, pronto a rimanifestarsi in ogni momento. Chi adotta un cane abbandonato deve sapere che purtroppo sta adottando un soggetto con dei problemi e quindi prima di fare questa scelta farà bene a chiedersi se sarà in grado di accudirlo e capirlo anche nei momenti difficili in cui manifesterà la conseguenza dei suoi traumi

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